Cenni Storici

Matrimoni e ricevimenti di eccellenza in ville, castelli, dimore storiche

Villa Dionisi è un’elegante dimora settecentesca, mirabile nelle sue linee, elegante nella struttura, testimonianza di una vita passata, pervenuta fino a noi attraverso il mutare del tempo e degli eventi. La scelta della nobile famiglia Dionisi di erigere a Cerea la villa di famiglia, fu suggerita dalla necessità di esercitare un diretto controllo sulle loro terre messe a coltura e nel contempo avere l’opportunità di accogliere i numerosi ospiti in una cornice agreste ed al contempo elegante. Ci pensò in particolare il marchese Gabriele (1719-1808), figura di spicco nella società illuminata della Verona del Settecento. Nel secolo della massima valorizzazione della coltivazione del riso si impegnò in questa direzione. Il marchese Gabriele che, oltre a condurre l’impresa agraria, fu anche la mente della ristrutturazione della villa che nasce utilizzando precedenti strutture. Fu il marchese ad indicare al decoratore Nicola Marcola i temi intesi ad esaltare le glorie del casato Dionisi. Di lì a pochi decenni, all’arrivo a Verona delle armate Francesi, le certezze del marchese si dissolsero e, ormai anziano, vedrà quel mondo crollare ai suoi occhi.

Villa Dionisi costituisce una delle più interessanti testimonianze artistiche del Settecento veronese. Raccoglie infatti, oltre a quadrature di un pittore e architetto interessante come Giuseppe Montanari, affreschi e quadri dei Marcola, presenti nella villa fin dal 1743 con il capostipite Giovan Battista (1704 – 1776). L’attività di tutti gli artisti che ivi operarono risulta ampiamente documentata dalle memorie del marchese Gabriele Dionisi, che permettono di rilevare la presenza anche di Taddeo Taddei e Giuseppe Gru. La villa iniziata nel 1741, era già terminata – ad eccezione della loggia – nel giugno del 1742 e già in quello stesso anno viene eseguito l’affresco sul soffitto del salone con l’Incoronazione di un personaggio della famiglia Dionisi. All’intorno, entro ovali, i ritratti degli appartenenti alla famiglia. Nel luglio del 1742 viene commissionata al Montanari la decorazione del soffitto dello scalone: qui, entro una elaborata e pesante cornice sono racchiuse in blocco compatto tre figure, l’Astronomia, la Musica e l’Agricoltura, circondate da putti.